Tab Article
L'antologia è pensata come un convivio letterario tra poeti di quasi tutte le regioni d'Italia con poesie in cui il dialetto parla di sé e racconta il valore e il significato che ha nella vita e nella scrittura, in una ricca e variegata mescolanza di sonorità, cadenze e armonie che mai nessuna letteratura, come quella del nostro paese, è stata capace di esprimere. Le riflessioni metadialettali, declinate in modo esplicito o metaforico, si collocano in un lungo arco di tempo e in contesti culturali tra loro molto diversi - più di due secoli separano, infatti, Carlo Porta, il primo poeta inserito, dalla più giovane autrice, Dina Basso - rivelando un'ampia gamma di temi e di stili. A volte sull'onda della memoria, altre volte in un canto di lode per un idioma sentito come vita e poesia al tempo stesso, cento poeti raccontano il loro dialetto, non senza una nostalgica malinconia per lo stingersi di lingue che hanno il fascino particolare di trovarsi in bilico tra oralità e scrittura.